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Zero NEET

Perchè nessuno si perda

Nessuno senza lavoro, istruzione o formazione

Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società

art. 4 della Costituzione

Zero N.E.E.T.

Torino zero NEETè lo slogan della mia campagna elettorale, dal momento che penso che questo è oggi uno degli obiettivi più urgenti.

I NEET (not in education, employment, or training) sono giovani che non vanno a scuola, che non lavorano, che non seguono un corso di formazione professionale.

Tanti giovani, troppi, per i quali ogni giorno aumentano le difficoltà di inserimento e crescono il rischi di restare ai margini: una ricchezza umana e sociale che stiamo gettando via.

Zero NEET può sembrare unutopia, ma possiamo farcela, dobbiamo farcela: è un impegno verso i giovani e verso noi stessi.

Per realizzare questo obiettivo, in accordo col Programma Europeo Garanzia Giovani, la Città di torino e la Città Metropolitana deve:

  • avviare unazione specifica di orientamento che valorizzi le capacità e i talenti che ogni giovane ha dentro di sé;

  • realizzare, d’intesa tra scuola, formazione professionale, servizi per l’impiego, un piano di inserimento in contesti ed esperienze di studio e lavoro;

  • coinvolgere i giovani che si trovano in queste condizioni nelle attività di sensibilizzazione dei loro coetanei e nella realizzazione del programma.

Più dettagli...

NEET (Not in Education, Employment, or Training), è una sigla diventata (purtroppo) nota in Europa, che sta a indicare i giovani tra i 15 e i 29 anni che non vanno a scuola, non lavorano, non seguono un corso di formazione professionale. I giovani in queste condizioni nel nostro Continente sono tanti, ma lo sono ancora di più in Italia (1 giovane su quattro) e in Piemonte. E il loro numero continua a crescere.

Siamo di fronte a una generazione di giovani “moderatamente disincantata” per i quali rimanere per lungo tempo lontani dal lavoro o dalla formazione può comportare rischi sociali non tollerabili.

In una condizione di mancato riconoscimento del ruolo di soggetto attivo, l’inclusione nel mondo scolastico, in un ambiente di lavoro, nella formazione professionale può aiutare ad «appartenere» alla società in cui si vive. Per realizzare questo obiettivo occorre avviare e promuovere una grande campagna di sensibilizzazione, ma soprattutto occorre adottare approcci formativi più vicini alla cultura dei giovani, alle loro modalità percettive, non commettendo l’errore di riproporgli quella scuola che hanno rifiutato o dalla quale si sono sentiti traditi.

Purtroppo i NEET (persone che non studiano e non lavorano) non sono solo i giovani tra i 15 e i 29 anni.

Quante donne, quanti uomini con più di 29 anni si trovano in queste condizioni a Torino, nella Città Metropolitana, in Piemonte??

Quale è il costo umano, sociale, economico di questa condizione?

Il mio impegno, il nostro impegno deve essere rivolto anche a loro, perché nessuno si perda, proprio nessuno.

E nel frattempo seguimi